,
[ Pobierz całość w formacie PDF ]
ta del conformismo cioè della viltà. Senza che lui la propria testa, nemmeno per accendere il fuoco se ne renda conto. Il fatto è che non può renderse- o per calcolare che due più due fa quattro, quel ne conto. Quelle formule e quelle ricette sono ve- cervello accetterà ogni bugia o stoltezza senza rea- leni incolori, insapori, indolori: polvere d'arsenico gire. La immagazzinerà e la risputerà col medesi- che ingerisce da troppo tempo. E niente è più in- mo automatismo con cui si gira la manopola del difeso quindi più malleabile e manipolabile d'un 263 26 2 danno una mano). A farla breve, nel continente eu- gas o si cerca il prezzo del pollo sulla bilancia elet- ropeo non esiste contrada che abbia avuto tanti pa- tronica. Atrofizzato e basta? Dovrei dire loboto- droni quanti ne abbiamo avuti noi. E ciò ha svilup- mizzato. La lobotomia è una castrazione mentale. pato nei più una perniciosa capacità di sopporta- Consiste nel recidere le vie nervose che controlla- zione quindi di rassegnazione. Con la rassegnazio- no i processi cerebrali... Chi subisce la lobotomia ne, un nefando allenamento alla sottomissione smette di pensare ciò che potrebbe pensare, di- quindi al servilismo. Per capirlo basta vedere con venta docile strumento nelle mani di chi pensa per quale entusiasmo gli italiani copiano gli altri anzi i E se chi pensa per lui è a sua volta lobotomiz- lui. difetti degli altri, incominciando da quelli degli zato, buonanotte al secchio. americani che scimmiottano senza pudore anche quando li odiano come gli arcobalenisti. O con quale ossequio trattano i successi altrui o i prodot- ti altrui. « È musica dei Beatles!». « È cioccolata svizzera!». « È seta cinese!». «E Nel caso degli italiani l'amara realtà inclu- birra tedesca!». ( Una mia zia era convinta che la cera da scarpe in- de anche genetiche colpe, intendiamoci. E la pri- glese fosse migliore di quella italiana. E il suo giu- ma è quella che ci viene dalla millenaria abitudine dizio nasceva esclusivamente dal fatto che si trat- d'aver lo straniero in casa. Di considerarlo una tasse di cera fabbricata in Inghilterra). Basta anche normale disgrazia, un infortunio della natura. Per- vedere con quale umiltà subiscon le cafonerie dei ché bando alle chiacchiere: sono almeno millecin- turisti maleducati, gli insulti che i giornali stranieri quecento anni che lo straniero ci invade. Da Teo- rivolgono ai nostri capi di Stato, l'indifferenza o il dorico in poi (489 dopo Cristo) tutti sono venuti. sussiego con cui i leader stranieri ci trattano... Ostrogoti, Visigoti, Longobardi, Franchi, Tutti! La seconda colpa, conseguenza della pri- Mori. Normanni, Germani, Ungari, Vichinghi, di ma, sta nella loro atavica mancanza di fierezza. nuovo Mori. Spagnoli, francesi, inglesi, tedeschi, Atavica, quindi inguaribile, e riassumibile con la austriaci, russi, turchi cioè di nuovo Mori. Ch'io frase più sconcia che abbia mai insozzato la di- sappia, soltanto i cinesi e i giapponesi e gli esqui- gnità d'un popolo. La frase della tarantella che i mesi non ci hanno mai conquistato. (Però i cinesi napoletani cantavano al tempo in cui gli spagnoli ci stanno facendo un pensierino, e i giapponesi gli 265 264 e i francesi si contendevano la loro città. «Francia quasi con monotonia. E non me ne scuso. Anzi o Spagna purché se magna». Per questo non si of- ora ci affondo il coltello, aggiungo: paura di pen- fendono quando gli immigrati islamici urinano sui sare, anzitutto, e pensando approdare a conclu- loro monumenti o smerdano i sagrati delle loro sioni che non corrispondono a quelle delle for- chiese o buttano i loro crocifissi dalla finestra d'un mule imposte attraverso il lavaggio cerebrale anzi ospedale. Per questo si son lasciati sempre occu- la lobotomia. Paura di parlare, inoltre, e parlan- pare, smembrare, avvilire. Per questo a battersi do esprimere un giudizio diverso dal giudizio sono sempre stati in pochi, il Risorgimento lo han- espresso e accettato dai più. Paura di non essere no fatto in pochi, la Resistenza l'abbiamo fatta in abbastanza allineati, ubbidienti, servili, e perciò pochissimi. Per questo quando il nemico avanza, di venir condannati alla morte civile con cui le de- sia egli vísigoto o ostrogoto o francese o austriaco mocrazie inerti anzi inanimate ricattano il cittadi- o tedesco o turco o saraceno, i più stanno a guar- no. Paura d'essere liberi insomma. Di rischiare, dare. Oppure gli offrono i loro servigi, diventano d'avere coraggio. Occhi negli occhi: oggi il corag- collaborazionisti. Traditori. La terza colpa, conse- gio è una merce di lusso, una stravaganza che vie- guenza della seconda, sta nella loro scarsa tenden- ne derisa o considerata follia. La viltà è invece un za ad associare il coraggio con la libertà. «Il segre- pane che per pochi soldi si vende in ogni bottega. to della felicità è la libertà, e il segreto della libertà Come i prepotenti che quel pane lo vendono im- è il coraggio» diceva Pericle. Uno che di certe co- pacchettato nella carta del falso rivoluzionarismo, se se ne intendeva. Ma anche questa è una faccen- i più si muovono soltanto se a muoversi non ri- da che capiscono in pochi, che hanno sempre ca- schiano nulla. O soltanto per seguire le lusinghe e pito in pochi. Se l'avessero capita in molti, del re- gli equivoci dell'uguaglianza. Ciò va ovviamente [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ] |
Odnośniki
|